Gli utenti del web non devono farsi prendere dal panico, nonostante la notizia possa preoccupare. I malware, utilizzando l’architettura delle schede grafiche, potrebbero essere in grado di superare e aggirare le difese di sicurezza dei nostri computer, ma fortunatamente i migliori antivirus presenti in commercio possono salvare la situazione.
È stato Intel Security a lanciare il messaggio rassicurante nel suo “Report sulle minacce McAfee Labs: agosto 2015”. È proprio qui che è stato spiegato come i malware possano utilizzare le GPU dei nostri dispositivi per poter attaccare, ma ciò non significa che le difese adottate siano rese nulle al 100%.
Fortunatamente, esistono determinati elementi di queste attività pericolose che possono essere rintracciati senza problemi sia nella memoria che nella CPU, permettendo ai nostri software antivirus di sistemare il problema in un lasso di tempo decisamente breve.
La CPU e GPU: il target preferito da malware e virus
La maggior parte dei malware presenti in circolazione agisce intaccando la CPU, ma quelli di cui stiamo parlando ora, ovvero pericolosi per le schede grafiche, cercano di sfruttare la GPU per sferrare attacchi e per combattere senza problemi le nostre difese di sicurezza.
Per poterci tutelare in maniera adeguata, è necessario disporre di un antivirus aggiornato, assicurandoci che sia uno dei migliori presenti in circolazione seguendo le apposite classifiche di MigliorAntivirus. Il report di Intel Security ha analizzato tutte le minacce e il loro andamento durante il secondo trimestre del 2015, mettendo in evidenza come il ransomware sia cresciuto piuttosto velocemente, con un numero di campioni aumentato del 58% – ulteriori aumenti previsti per il 2016.
Secondo i dati stimati, il numero totale dei campioni individuati è aumentato del 127% in un anno e tale caratteristica è stata attribuita alla velocità con cui questi malware si sono affermati nel mondo.
Buone notizie per i nostri cellulari, poiché secondo le indagini le minacce sarebbero in notevole calo. I campioni analizzati sui dispositivi mobili sono aumentati del 17%, ma i tassi d’infezione registrano una diminuzione pari all’1% per regione, fatta eccezione per il Nord America, dove il calo ha raggiunto addirittura il 4%; l’Africa non ha subito variazioni di alcun genere nel corso di questo 2015.
Il prezioso calo di malware e infezioni è dovuto all’inattività della botnet Kelihos; Slenfbot resta ancora al primo posto, accanto a Gamut e Cutwail. Sempre nel corso del secondo trimestre, periodo in cui sono stati effettuati numerosi controlli, è stato possibile verificare come circa 6,7 milioni di dispositivi siano stati tentati ad accendere a URL pericolosi attraverso contatti email o ricerche tramite internet: a quanto pare, circa ogni ora, le reti di tutti i clienti con McAfee sono state esposte a più di 19,2 milioni di file potenzialmente infetti.
Nel report si è inoltre parlato della fusione tra Intel e McAfee, analizzando alcune riflessioni in merito alle minacce di tipo informatico e alla loro crescita nel tempo. In evidenza la situazione mobile: nonostante gli smartphone siano aumentati in maniera esorbitante, le infezioni e i pericoli non sono cresciuti alla stessa velocità.
Intel Security ha poi deciso di fare il punto sulla consapevolezza, purtroppo non contemplata in maniera accurata dagli utenti. Ciò significa che non si presta la dovuta attenzione agli aggiornamenti, ai patch, alla protezione tramite password, agli avvisi di sicurezza che compaiono prima di scaricare qualcosa o prima di visitare un sito, alle configurazioni di default e tutti quegli altri sistemi che ci permettono di essere prodotti dal punto di vista fisico e informatico.
Lo scopo delle istituzioni di tutela è quello di annullare e cancellare una volta per tutte la criminalità informatica, purtroppo in continua crescita come abbiamo visto dai dati nei confronti dei computer.
I tre fattori che incidono sull’aumento di virus e malware
Vincet Weafer, senior vice presidente dei McAfee Labs di Intel Security, ha dichiarato che sono rimasti molto colpiti
da tre fattori:
- Il primo riguarda l’ingrandimento delle superfici d’attacco;
- Il secondo riguarda l’industrializzazione dell’hacking;
- Il terzo verte nei confronti della frammentazione e della difficoltà di comprensione nei confronti del mercato della sicurezza informatica
Questi tre elementi hanno favorito la crescita delle minacce e degli attacchi, pertanto è fondamentale che l’intera comunità migliori l’attenzione nei confronti della condivisione e che i governi assumano maggiori esperti nella sicurezza, velocizzando l’evoluzione tecnologia in merito a questo argomento per tutelare i cittadini anche nel cyberspazio.