Il Presidente Carlo Tavecchio: “Utilizzo della goal line technology a partire dalla stagione 2015/2016”. Di storia ne è passata a partire dal febbraio 1950. Quando la RAI, per la prima volta in assoluto, trasmise un incontro di calcio. Erano trasmissioni di prova, in vista del debutto ufficiale il 3 gennaio 1954. La partita ripresa era Juventus – Milan, in diretta da Torino.
L’ evoluzione tecnologica in serie a, oggi ha raggiunto l’ avanguardia. Grazie alle telecamere in altissima definizione ed ai programmi di elaborazione, chi guarda una partita da casa, ha a disposizione una fonte di elaborazione mai vista prima sugli schermi.
Le riprese televisive devono occuparsi di documentare quello che accade in tempo reale. Dato che è possibile individuare anche i particolari sfuggiti durante la diretta. In passato non era possibile dato che per molti anni le immagini delle partite di calcio erano uniche. La diretta effettuata con una sola telecamera che copriva tutto il campo.
Dalla stagione calcistica 1976/77 le televisioni cominciarono a trasmettere a colori. Aumentando il dettaglio delle immagini notevolmente. La prima edizione dei Campionati Mondiali di calcio visibile a colori, Argentina 1978.
Tra i giornalisti che vissero in prima persona l’ avvento del colore, Sandro Ciotti e Niccolò Carosio. Due voci storiche di Radio Rai.
La tecnologia straripante dei tempi moderni.
Le televisioni che detengono i diritti audiovisivi di un evento, arrivano ad installare fino a 30 telecamere su ogni campo. Con alcune personalizzate su determinati protagonisti. L’ abbonato ha facoltà di scegliere col telecomando quale telecamera selezionare per guardare il match.
Non tutta la parte tecnologica è funzionale al progresso. Ciò che molti affermano è che da quando è stato introdotto il replay in tempo reale qualcosa è cambiato. La spontaneità delle partite non è più la stessa. Non c’ è più l’ atmosfera da oratorio domenicale.
La visione delle partite è diventata il modo per dire che il rigore non c’ è. Il fallo non è da espulsione o l’ esclamazione “Ha preso la palla!”. Secondo Riccardo Cucchi, nota voce di punta in redazione sportiva a Radio 1: “Gli arbitri non sono seduti sul divano di casa o in uno studio tv con 24 telecamere e decine di replay, decidono in tempo reale, cercando di capire e rischiando di sbagliare, proprio come i telecronisti”.
Uno sport diventato rigore dipendente.
L’ errore per antonomasia dell’ arbitro è il calcio di rigore. Croce e delizia di Allenatori, presidenti e tifosi. Ma se il calcio è un gioco allora anche gli episodi pro e contro dovrebbero esserlo. Esattamente come diceva l’ allenatore della Sampdoria Vujadin Boskov: “Rigore è quando arbitro fischia”. Tentando di spegnere le polemiche roventi dopo un episodio contestato al direttore di gara dalla squadra ligure.
Il progresso senza confini.
L’ evoluzione tecnologica in serie a, sembra non avere confini dato che a cadenza annuale le tv a pagamento introducono nuovi servizi. Anche il 3D è entrato a far parte del mondo del calcio. Dopo alcune sperimentazioni, dalla stagione 2013/2014 è selezionabile. Il pacchetto tridimensionale è acquistabile separatamente.
Occorre introdurre la tecnologia nel calcio in modo attivo.
Il Presidente della Federazione Italiana del Gioco Calcio, Tavecchio ha recentemente dichiarato “Goal line technology a partire dalla stagione 2015/2016”. La goal line tecnology è un dispositivo vibrante a disposizione dell’ arbitro. Utilizzato già durante i Mondiali di Calcio del 2014. Tramite un microchip inserito nel pallone, l’ arbitro, sa con certezza se la palla ha superato o no la linea di porta. Cosa che a volte nemmeno il replay con migliori frame è in grado di giudicare.