Sono numerose le tecniche di editing a cui ci si può affidare per aumentare o ridurre il ritmo di una narrazione in un video. Scopriamo le più efficaci.
Quali sono le tecniche di montaggio più redditizie nelle elaborazioni video quando si ha la necessità di intervenire sul ritmo della narrazione? Ovviamente tutto dipende dall’effetto che si ha intenzione di ottenere: per esempio per i film di azione si può ricorrere ai cosiddetti tagli sull’azione. Si tratta di una tecnica che consente di condurre l’attenzione di chi guarda proprio nel punto che si considera indispensabile: per esempio una pistola da cui parte un colpo, oppure una porta che viene sbattuta, o un oggetto che viene toccato da una mano. Per il taglio sull’azione il ritmo svolge un ruolo di primo piano, e al tempo stesso è opportuno definire con la massima precisione il punto in cui si deve effettuare il passaggio. Infine non va dimenticata la necessità di un sincronismo ottimale con l’azione o con il suono. Il taglio sull’azione viene ritenuto da molti la tecnica più semplice, ma questa valutazione non deve portare a sottovalutarlo: per attuarlo con successo, infatti, è necessario un ampio bagaglio di esperienza.
Che cosa sono L e J cut
La J cut e la L cut sono due tecniche identiche e al tempo stesso opposte che si basano non solo sul video ma anche sull’audio. Il principio è molto semplice: nelle elaborazioni video in cui vengono utilizzate queste tecniche, una scena ha l’audio di una scena precedente o di una scena successiva. Lo scopo è quello di ricreare la migliore continuità possibile tra le scene; decisivo è il lavoro svolto in materia di sound design, che deve consentire di ottenere uno spaccato narrativo su un personaggio o su un’azione.
Il dissolvimento e il cross dissolve
Il dissolvimento di una scena prende il nome di fade out, mentre il graduale comparire della scena si chiama fade in. Tutte e due queste tecniche sono alquanto comuni nelle elaborazioni video, ma è bene imparare a distinguerle dal cross dissolve: nel fade in e nel fade out, si ha una transizione dal nero alla scena e dalla scena al nero, mentre con il cross dissolve la transizione è tra due scene. In particolare, il cross dissolve non può neppure essere considerato un taglio; è, invece, una transizione che matura in tempi lenti, in modo da non essere neppure percepita. Nello stesso momento ci sono due scene, con due contesti e due ambienti differenti, sovrapposti fra di loro.
Hitchcock e la tecnica wipe
Alfred Hitchcock è stato un maestro della tecnica wipe, che veniva utilizzata spesso nei suoi film. Si tratta di inglobare una scena in quella seguente, così da farla sparire. Il risultato è una transizione dalla resa sorprendente, anche perché non ci si rende neppure conto della sua esistenza. La tecnica wipe è quella che si utilizza, per esempio, quando il passaggio di un attore copre la ripresa e poi quello stesso attore ripropone un movimento uguale nella scena dopo.
Il jump cut
Per fare in modo che una narrazione risulti più ritmata si può ricorrere al cosiddetto jump cut: si tratta di un particolare tipo di taglio per effetto del quale lo spettatore si ritrova in un punto della narrazione diverso da quello precedente, o in un contesto di azione che non c’entra niente con la situazione di partenza. Si ha a che fare pertanto con una situazione di discontinuità, e il primario obiettivo del montatore è far notare che è avvenuto un cambio di scena significativo.