Gli igrostati sono strumenti che vengono utilizzati per la misurazione del livello di umidità; più in particolare, essi permettono di rilevare quanto la cosiddetta soglia di intervento, viene superata dall’umidità ambientale, in altre parole quando quest’ultima va oltre un certo valore prestabilito. Sul mercato, si possono trovare diverse tipologie di igrostato: quello elettronico, quello meccanico, quello con sonda, e così via.
Gli igrostati digitali
Un igrostato digitale si basa su uno schermo digitale che permette la lettura dei dati rilevati, il suo funzionamento è correlato ad un sensore ad alta precisione. Questo strumento viene adoperato per la misurazione del livello di umidità dell’aria, in un determinato ambiente e per la sua regolazione: esso, quindi, consente di gestire, con la massima precisione, sia l’umidificazione che la deumidificazione, a maggior ragione nel caso in cui il dispositivo sia collegato ad un ventilatore. Il range dei valori di umidità standard è compreso tra 20% e 90%; per quanto riguarda la temperatura ideale di utilizzo invece, sarebbe preferibile non scendere al di sotto del grado zero e non superare i 40°.
Gli igrostati elettronici
All’interno di un igrostato elettronico è il sensore di umidità a consentire la misurazione del grado di umidità: tale valore, viene messo a confronto con la soglia definita in precedenza, e in seguito, viene attivato il contatto elettronico in uscita. Il valore misurato e la soglia che è stata impostata, possono essere visualizzati direttamente su un display. Un apparecchio di questo tipo è fornito di trasmettitori interni, sviluppati e messi a punto per rilevare, con la massima precisione e in maniera specifica, il livello di umidità.
Gli igrostati meccanici
A differenza di un igrostato elettronico, un igrostato meccanico non è dotato di un sensore ad alta precisione ma fonda il proprio funzionamento, su alcune fibre sintetiche igroscopiche, la cui lunghezza varia a seconda del livello di umidità. Esse, in particolare, attivano il contatto elettrico in uscita, agendo su un meccanismo rotante. Noti anche con il nome di igrostati a fibre, tali dispositivi hanno una soglia di intervento variabile che può essere impostata attraverso la rotazione di un selettore manuale.
Perché un igrostato meccanico dovrebbe essere preferibile ad un igrostato digitale? In realtà il suo impiego è consigliato solo quando i valori di umidità superano il 70%; viceversa, sarebbe opportuno non adottarli quando i valori in questione, scendono al di sotto del 40%.
Una caratteristica peculiare degli igrostati meccanici va individuata nel fatto che, per poter funzionare, non hanno bisogno di tensione esterna. È importante che vengano impiegati unicamente in contesti nei quali l’aria è priva di polveri aggressive. Tra gli ambienti in cui trovano applicazione gli igrostati meccanici, ci sono le piscine, gli uffici e i laboratori delle scuole.
Gli igrostati con sonda
Un igrostato con sonda di umidità, permette di verificare l’umidità effettiva e di regolare l’umidità nominale: si tratta di un prodotto a cui si ricorre per tenere monitorata e per regolare l’umidità relativa in molteplici contesti, come per esempio le serre, i locali di produzione, le piscine, gli armadi elettrici, i laboratori, i canali di aerazione e climatizzazione, ecc.
I trasmettitori di misura garantiscono un rilevamento estremamente preciso dei valori, mentre i sensori digitali, assicurano la massima stabilità sul lungo termine. Gli igrostati con sonda sono dispositivi all’avanguardia dal punto di vista tecnologico che, proprio per questo motivo, offrono una notevole versatilità, potendo essere utilizzati in numerosi ambienti, possibilmente con aria non aggressiva, non tossica e senza polvere.
Come funzionano gli igrostati?
Gli igrostati non devono essere confusi con gli igrometri, anche se, solo in apparenza, gli ambiti di utilizzo di entrambi gli strumenti possono sembrare simili. Un igrografo, in particolare, consente di raccogliere, momento dopo momento, i diversi valori di umidità relativa, in modo che gli stessi, possano essere riportati in un grafico che permette di verificare la variazione di umidità, nel corso di un certo lasso di tempo (ad esempio, una giornata).
Un igrostato invece, è lo strumento che misura il livello di umidità relativa dell’aria, inteso come rapporto (espresso in valore di percentuale) tra il livello di umidità assoluta dell’aria e il livello di umidità massima che si potrebbe registrare in quelle condizioni di pressione e di temperatura. L’umidità relativa è adimensionale, proprio perché viene espressa in percentuale, mentre l’unità di misura dell’umidità è rappresentata dai chili di acqua per metro cubo (kg/m3).
Gli igrostati più antichi
La storia degli igrostati, permette di scoprire una ricca e curiosa varietà di soluzioni: per esempio, gli igrostati a capelli, introdotti negli ultimi anni del XIX secolo. Ci sono poi, gli igrostati a bulbo umido, gli igrostati a condensazione e gli igrostati elettrici che, tuttavia, non garantiscono una precisione ottimale perché non possono essere ritarati, a differenza dei dispositivi analogici.